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A.S.D. CARSOLI VOLLEY

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Marilena si racconta" Classe '97 - Allenatrice e palleggiatrice del Carsoli Volley

2025-10-15 10:02

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Essere sia allenatrice che giocatrice è una doppia sfida: come riesci a bilanciare i due ruoli in campo e fuori?Credo che essere allenatrice giocatric

 Essere sia allenatrice che giocatrice è una doppia sfida: come riesci a bilanciare i due ruoli in campo e fuori?

Credo che essere allenatrice giocatrice sia una cosa difficilissima, soprattutto se il tuo ruolo è l'alzatrice che già di per sé è molto impegnativo mentalmente. Se riesco in questa cosa è grazie alla mia squadra, abbiamo creato tutte insieme un equilibrio che ci permette di aiutarci a vicenda senza mai mancare di rispetto al ruolo che ricopro. Soprattutto le più grandi delle mie compagne mi aiutano molto nel seguire le più piccoline del gruppo, in allenamento e in partita.

Qual è il momento in cui hai capito che il volley sarebbe diventato una parte fondamentale della tua vitaGià durante le giovanili, io e le mie compagne del tempo, passavamo le nostre giornate in palestra, anche al di fuori del nostro orario di allenamento. ln under 1 6 poi abbiamo iniziato anche a vincere qualcosa, fino ad ottenere il titolo provinciale, e lì ho capito che ricercare quelle emozioni avrebbe sempre fatto parte della mia vita

Come descriveresti il tuo rapporto con le ragazze della squadra? Sei più "coach severa" o "sorella maggiore"?

Non mi definirei una coach severa. Mi sento parte integrante del gruppo e spesso più compagna che allenatrice. Non mi piace impormi come una figura autoritaria neanche con i gruppi giovanili che alleno, preferisco che anche le più piccole mi vedano come una figura di riferimento. Negli anni è capitato che qualcuna di loro avesse bisogno di confidarsi per problemi esterni alla palestra e hanno scelto me per farlo, credo perchè mi vedano un pol come una sorella maggiore. Trovo che questo valga molto di più di insegnare palleggio e bagher.

Hai un motto o una frase che ripeti spesso alla squadra per motivarla?

Un motto in particolare no, quello che cerco di trasmettere alla mia squadra è che dobbiamo divertirci in campo ed essere unite, anche perché negli ultimi due anni abbiamo dimostrato che ci basta questo per portare a casa i risultati.

Qual è la partita che non dimenticherai mai e perché?

Ce ne sono diverse che ricorderò per sempre. La prima in assoluto la vittoria del Campionato Provinciale Under 1 6, eravamo piccole e gli anni passati non avevamo ottenuto risultati, è stata la nostra prima vittoria importante. Un'altra sicuramente quella giocata con Pallavolo Femminile a Carsoli in Prima Divisione, non ho mai visto così tante persone a supportarci! Un'altra, più recente, è la partita giocata con Parioli Avogadro questa stagione. All'andata avevamo perso la partita in trasferta uscendo dalla palestra completamente sconfitte, in campo e moralmente, convinte di essere inferiori alle avversarie. Al ritorno invece siamo entrate in campo con una grinta pazzesca e la voglia di rivincita, eravamo una squadra unita, e ci siamo prese una grande soddisfazione! È stato bello renderci conto che abbiamo davvero tutte le carte in tavola per affrontare qualsiasi squadra del nostro campionato.

 

Se potessi lasciare un messaggio alle future generazioni del Carsoli Volley, cosa diresti?

Vorrei dire loro di entrare sempre in palestra con il sorriso, devono vederla come un luogo sicuro e sereno, che è proprio quello a cui la nostra società e il nostro staff tengono di più. Per me la palestra è casa mia, un posto dove rifugiarmi se qualcosa va male, e la squadra è la mia famiglia. Auguro a tutte le nostre future giocatrici di trovare nel Volley Carsoli quello che ho trovato io.

Dietro la rete: ln tutti questi anni di volley, qual è la lezione più importante che hai imparato — quella che ti ha cambiato non solo come atleta, ma come persona?

A non mollare, racconto sempre alle mie ragazze che nel mio primo anno di Under 14 entravo in campo al massimo sul 24 delle avversarie, e senza toccare pallone tornavo a sedermi in panchina il set successivo. Due delle nostre titolari della prima squadra, il nostro capitano Kuki e Giorgia, in Under 14 facevano addirittura parte di una squadra "secondaria" che si allenava in quello che per noi è il temuto Campo B. Eppure con impegno, costanza, dedizione, ora siamo tutte e tre qui, a fare quello che più ci piace. Questa è la dimostrazione che impegno, costanza e sacrificio portano ad ottenere quello che vuoi se ci credi davvero.