Da piccola eri una giovane promessa della pallavolo. Cosa ti ha fatto allontanare dallo sport e cosa ti ha riportato in campo?
Ho iniziato a giocare a pallavolo all'età di 8 anni e ho continuato fino ai primi anni del liceo, quando decisi di lasciare principalmente perchè, andando a scuola fuori, non riuscivo a conciliare la scuola con lo sport! L'anno scorso, grazie alla società, sono tornata in palestra ed è stato emozionante perchè ho capito che la passione per questo sport, nonostante tutti questi anni, non è mai passata!
Oggi sei allenatrice di primo grado e smart coach del Volley Carsoli. Cosa significa per te allenare le giovanili?
Allenare le giovanili sicuramente è impegno e responsabilità! Devi essere empatico, comprensibile ed aperto al confronto! Per me significa anche rivivere le emozioni che ho provato io quando avevo la loro età, ma ora da un altro punto di vista: quello di allenatrice.
Sei quasi laureata in Scienze Motorie: quanto ti aiuta questa formazione nel tuo ruolo di allenatrice?
In questi anni di università spesso mi è capitato di pensare che alcune cose che stavo studiando non mi sarebbero mai servite. Ad oggi mi sono dovuta ricredere perché proprio quelle "cose inutili" le ho applicate e mi sono state di grande aiuto in campo. È stato gratificante vedere che le tante ore di studio sono servite a qualcosa!
Quando puoi, ti alleni anche con la prima squadra. Che sensazione ti dà tornare a giocare?
Non sempre mi alleno con loro, ma quando riesco mi fa stare bene e mi diverto, proprio perchè il gruppo mi fa sentire a mio agio!
Ammiro ognuna di loro per la dedizione e la passione che mettono in ogni partita
Qual è il tuo obiettivo più grande come coach?
L'obiettivo è quello di trasmettere ai bambini l'amore che nutro per questo sport, tramandare valori e insegnamenti, cercando di farli divertire indipendentemente dalla vittoria. Spero di lasciare in ognuno di loro un segno che possa accompagnarli durante tutte le loro esperienze!
Se potessi dare un consiglio alla Michela di 10 anni fa, quale sarebbe?
Alla Michela di 10 anni fa vorrei dare molti consigli, ma sicuramente quello più utile sarebbe quello di credere più in sé stessa, senza farsi influenzare dal pensiero altrui e di buttarsi in nuove esperienze così da superare la timide